La nostra storia

Il Coordinamento nazionale per la Scuola della Costituzione è nato a Bologna, con l’assemblea del 2 settembre 2012, per iniziativa di numerosi soggetti e si propone di agire in modo unitario per la difesa e il rilancio della scuola della Costituzione, gravemente compromessa dalle politiche scolastiche e dai tagli draconiani, insostenibili, degli ultimi governi.

Il Coordinamento rivendica come suoi assunti primari il principio costituzionale della scuola come organo istituzionale dello Stato e non come servizio variamente declinato a livello locale; il principio costituzionale della scuola come strumento di emancipazione culturale e sociale e come luogo di edificazione della cittadinanza, oggi globale, attiva e partecipativa; il principio costituzionale della scuola come espressione di libertà, di civiltà e di democrazia per una società evoluta perché esperienza di pluralismo, laicità, multiculturalità e diritto per ognuno dei suoi cittadini.

La sua prima iniziativa è stato il rilancio della piattaforma dei “10 sì e 10 no” proposta dal Tavolo Regionale della Toscana per la difesa della Scuola Pubblica e dal Tavolo Regionale del Lazio per la difesa della Scuola Pubblica.

Il Coordinamento si è poi impegnato nel contrasto alla proposta di legge 3592 (ex Aprea) e al decreto sul Servizio nazionale di Valutazione, in nome della democrazia scolastica e della libertà di insegnamento e contro ogni ipotesi di rafforzamento dei poteri manageriali del dirigente e di quelli verticistici del ministero, che contrastano con i  principi di autonomia  del sistema scolastico e della collegialità garantita dagli organi interni di governo delle scuole. L’attività successiva si è perciò concentrata sulla elaborazione di un articolato alternativo alla legge 3592 e – in generale – su una fitta discussione sul concetto di autonomia costituzionale e sul ruolo degli organi collegiali, culminata nel convegno di Roma, 16 dicembre 2012, “Per un governo democratico della scuola della Costituzione”.

Il Coordinamento è attualmente impegnato a sostenere il referendum promosso a Bologna dal comitato  “Articolo 33” contro i finanziamenti alle scuole private e, nell’immediato, a promuovere l’iniziativa “La scuola interroga i candidati e le candidate alle elezioni politiche“.

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